Lo studio ha maturato la sua esperienza in decine di azioni legali atte alla tutela dei risparmiatori truffati su tutto il territorio nazionale.
La prima sentenza “pilota” vinta nel 2009, nella quale una famosa Banca Italiana venne condannata a risarcire un “padre di famiglia” che si era affidato ad un promotore finanziario truffaldino, consegnandogli tutti i suoi risparmi.
Un caso giudiziario, che ha avuto assai eco in tutta Italia, ha attirato l’attenzione della nota trasmissione “Striscia la notizia”
Un caso giudiziario, che ha avuto assai eco in tutta Italia, ha attirato l’attenzione della nota trasmissione “Striscia la notizia” in quanto il promotore pugliese faceva sottoscrivere, ad alcuni clienti, un prodotto finanziario falso addirittura all’interno della Direzione Generale della Banca per cui operava. Menzionato da tutte le testate locali e nazionali, la vicenda si è poi conclusa a favore delle famiglie truffate poiché l’Istituto bancario chiamato in giudizio, è stato condannato giudizialmente a rifondere le somme da loro investite.
Un gruppo di ignari investitori si sono rivolti a questo Studio legale...
Successivamente, altro gruppo di ignari investitori si sono rivolti a questo Studio legale per denunciare un promotore finanziario a cui avevano affidato i propri risparmi il quale un giorno comunicava loro, tramite un “sms”, di essersi costituito in Procura perché aveva speso tutti i loro soldi in un Casinò.
La vicenda interessava la trasmissione “Mi manda Rai Tre” che invitava l’avv. Galluppi agli studi di Roma affinchè spiegasse agli spettatori le ragioni giuridiche per poter riottenere le somme perdute dalle Banche a cui spetta l’onere di controllare l’operato dei propri promotori finanziari e risarcire i malcapitati clienti.
Raccoglieva le somme per la realizzazione di un “fantomatico” resort super lusso a 8 stelle.
Nel corso del 2017, scoppiava altro caso eclatante: due promotori di altro noto Istituto di credito, proponevano ai propri clienti l’acquisto di un apparente prodotto finanziario estero, facendo loro disporre bonifici o emettere assegni in favore di una Società svizzera che in realtà ed a loro insaputa, raccoglieva le somme per la realizzazione di un “fantomatico” resort super lusso a 8 stelle. Gli investitori si sono rivolti a questo Studio Legale per avere giustizia: le controversie saranno lunghe ed insidiose ma i risparmiatori otterranno giustizia e saranno risarciti di quanto loro indebitamente sottratto.”
Nella truffa “Puerto Azul” un anziano perde € 700.000. Quest’ultimo ed altri clienti sono difesi dall’Avv. Galluppi
E’ stata accolta la richiesta di patteggiamento dei due promotori finanziari pescaresi coinvolti nell’inchiesta su una maxi truffa internazionale per la realizzazione di un complesso turistico a 8 stelle su un atollo al largo delle coste del Belize. Sono due promotori finanziari, che ieri sono stati condannati dal tribunale di Busto Arsizio (in composizione collegiale) a tre anni di reclusione. E hanno chiesto, attraverso i rispettivi difensori, di tornare in libertà. Sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Varese a gennaio del 2017 insieme ad altre cinque persone tra cui gli altri due imputati nel giudizio immediato che si è concluso ieri, e cioè C.B., anche lui promotore finanziario, e D.G., ritenuto a capo dell’organizzazione. Anche loro hanno chiesto e ottenuto di patteggiare: mentre CB è stato condannato a tre anni e quattro mesi, per DG la pena è di quattro anni e due mesi. Le vittime della maxi truffa su cui hanno indagato le Fiamme gialle sono stati risparmiatori e investitori, anche pescaresi, che hanno creduto nel progetto immobiliare, chiamato “Puerto Azul”, per la costruzione del resort extralusso e hanno investito i risparmi di una vita, anche diverse centinaia di migliaia di euro. Un progetto mai realizzato. Subito dopo la condanna il promotore finanziario (che è sottoposto all’obbligo di dimora dalla seconda metà del mese scorso) ha annunciato – attraverso il suo difensore – un ricorso in Cassazione. «Questa sentenza non ci convince», dice il legale, «perché per alcuni capi di imputazione il mio assistito ritiene di essere estraneo e innocente, ad esempio per quanto riguarda l’accusa di circonvenzione di incapace di un anziano che invece appare assolutamente lucido anche oggi, a distanza di anni dai fatti». C’è un motivo, spiega, se è stata presentata la richiesta di patteggiamento: «Affrontare un processo da soli a Busto Arsizio sarebbe stato delicato e dispendioso», dice sempre il legale, che chiarisce anche il ruolo svolto dall’uomo. «Lui ha svolto l’attività per un paio di anni: è stato promotore dell’ultima ora mentre l’operazione Puerto Azul, passata al vaglio di Fideuram, è nata oltre dieci anni fa. E non a caso la banca è stata chiamata come responsabile civile dalle persone offese. Tutto si è svolto all’interno della banca. il promotore, poi, ha agito in perfetta buona fede. Ha creduto nel progetto, che aveva degli sponsor conosciuti a livello internazionale», da Andrea Bocelli a John Travolta, la cui presenza rendeva l’operazione appetibile, oltre che verosimile. Quando il rapporto con Fideuram si è interrotto, il promotore «è diventato dipendente di DG, ma a un certo punto ci sono state delle divergenze» e il promotore «ha capito che il progetto non era partito materialmente per cui si è dimesso. Pochi mesi dopo è stato arrestato». Il tribunale ha inflitto anche l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni e l’interdizione per l’esercizio della professione di promotore pari alla durata della pena. I beni dei condannati sono stati sottoposti a confisca per 18 milioni di euro per la restituzione a chi ne ha diritto (il sequestro era avvenuto al momento degli arresti). La sentenza di ieri era attesa dalle parti civili. «Ora», commenta l’avvocato «si può puntare alla causa civile. Con il patteggiamento c’è una speranza in più di ottenere un risarcimento dalla banca. Unico rammarico: si poteva chiudere tutto prima, quando gli imputati hanno presentato un’istanza di patteggiamento al giudice per le indagini preliminari, che è stata respinta».
Frode Finanziaria a Udine
Sì è rivolto allo Studio Legale Galluppi un nuovo gruppo di investitori di Udine, che sono stati tristemente raggirati da un promotore che operava per conto di un noto Istituto di Credito della zona.
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Lo studio ha maturato la sua esperienza in decine di azioni legali atte alla tutela dei risparmiatori truffati su tutto il territorio nazionale